11 novembre 2010

Viaggio in Patagonia

Buenos Aires, è una città molto estesa, affollata e rumorosa, ma con un fascino particolare.





A vol di uccello, vedemmo il teatro Colon, tra i più importanti del mondo per la lirica.




La Plaza de Mayo, dove ha sede il palazzo presidenziale. E la Boca,il quartiere degli immigrati italiani.




Andammo anche a s. Telmo , dove vi sono negozi di antiquariato.
Fummo conquistati dalla curiosità, di assistere ad una esibizione
del famoso tango argentino.





In tutti i casi mio fratello e sua moglie ed io naturalmente,eravamo attratti solo da quanto la terra del fuoco ci avrebbe offerto.

In aereo, ci dirigemmo verso sud, ci recammo alla Penisola di Valdés, definita dall’Unesco, Patrimonio dell’umanità.
La costa è abitata da mammiferi marini, come leoni, foche e balene.




Queste balene migrano in maggio
e dicembre in specchi
d’acqua protetti, situati fra la
penisola e la Patagonia in quanto
le acque nel golfo sono più calme
e calde ,per l’accoppiamento ed
il parto, rispetto al mare aperto.


Anche l’orca killer, è visibile lungo la costa.





Continuammo alquanto stupiti il nostro viaggio.
Erano talmente tanti gli animali che in alcuni momenti, sia perché particolari,sia perchè,sconosciuti, eravamo sbalorditi:
farfalle con colori straordinari e grandissime




Anatre selvatiche e pellicani.




Nll’interno della penisola troviamo i nandù, l’uccello più grande dell’America latina, ma incapace di volare,
e i guanachi da tutti conosciuti.




ed ancora: lo struzzo uno dei più grandi uccelli rimasti nel pianeta. Che ci ricorda che è ora di pensare anche a noi (il nostro stomaco reclama).










La cucina in Patagonia assomiglia molto a quella argentina, loro specialità è l’asado, carne alla brace ed il cordero, agnello molto magro per la difficoltà
di trovare erba, molto saporito, da arrostire a fuoco lento..




Si possono gustare anche buone centolle ( una specie di granseola) servita con una salsina di burro e aglio, e trote, cucinate in svariati modi.




Anche la flora era straordinaria








Fine della 1a Parte


07 novembre 2010

VIAGGIO IN PATAGONIA - (seguito)

Punta Tombo –Pinguinieria


Facemmo conoscenza dei pinguini, bestioline molto socievoli, che accettano.
la vicinanza degli estranei, ed in modo insolito, hanno i loro nidi in buche scavate per terra, forse per proteggere i loro piccoli, fin quando non sono autosufficienti.







In quell’ occasione andammo al Faro, uno dei luoghi più suggestivi della Patagonia, che oltre ad essere un faro, è anche hotel, ristorante e pub, perduto nel nulla..







Lasciato il Faro,ci dirigiamo verso Puerto Madrin, ed a Trelew, visitammo
Il MUSEO PALENTOLOGICO EGIDO FERRUGLIO che è fra il più conosciuto nel mondo: diffonde la conoscenza scientifica e propone un viaggio che attraverso le varie ere geologiche, ripercorre la storia naturale del nostro pianeta.

Il viaggio continua a Ushuaia, il cuore della Terra del Fuoco con la navigazione del canale di Beagle





fino all’iIsla de los Lobos,dove si possono osservare da pochi metri, le otarie ed cormorani






Ushuaia, è la città più meridionale del mondo (3000 km. Da Buenos Aires),
cuore del Parco Nazionale della Terra del fuoco, offre un paesaggio unico in Argentina:la combinazione di montagne mare, ghiacciai e boschi.





Il suo clima, in considerazione della sua posizione,
è particolarmente freddo e ventoso












Si raggiunge quindi El Calafate sulla riva del lago Argentino,
lago di acqua dolce, il più grande del paese ed il terzo del sud America,famoso anche per il ponte,formato ai piedi del Perito Moreno. Si trova all’interno del parco nazionale Los Glaciares, e le sue acque sono alimentate da vari ghiacciai.








Una delle più importati attrattive del Sud America, dichiarato dall’Unesco
Patrimonio dell’umanità:il celebre ghiacciaio Perito Moreno.





Dopo una discesa di oltre 30 km. dal grande bacino glaciale dello Hielo Patagonico Sud, il fronte del Perito Moreno si getta nel lago Argentino e lo attraversa per oltre 4 km. fino a presentare un’imponente parete verticale,che raggiunge i 60 mt. di altezza sul livello dell’acqua e dalla quale si staccano frequentemente colossali blocchi e torri di ghiaccio.





Il Perito Moreno è uno dei pochi ghiacciai attualmente in avanzamento e
per questo è oggetto di discussioni, per quanto riguarda il riscaldamento climatico.
Un ricercatore argentino, facendo dei rilevamenti, nell’estate del 2007 ha
rilevato che il il Ghiacciaio Perito Moreno, ha perso negli ultimi 2 anni, ben 14 mt.di spessore ai margini sostenendo che per questo il ghiacciaio risente del surriscaldamento globale.
D’altra parte, altri ricercatori argentini,ritengono che questi fenomeni, facciano parte dei cicli naturali del Perito Moreno.


In aereo, ci dirigemmo al nord, verso Buenos Aires, e Puerto Iguazù,
per vedere le famose cascate generate dal fiume Iguazù,immerse in una lussureggiante foresta tropicale





Sono situate tra il lato argentino e il lato brasiliano (già visto da me qualche anno fa), senz’altro più spettacolari di quelle della Patagonia.
Le cascate, particolarmente grandiose a chi le vede,attraversano il parco nazionale dell’iguazù (Argentina)e il parco nazionale dell’Iguacù, entrambi designati dall’UNESCO, patrimonio dell’Umanità.
Entusiasti per aver visitato questa parte del mondo, a noi sconosciuta,
volammo alla volta di Buenos Aires per ritornare a casa.

FINE